nell'anno del Signore

Monday, October 16, 2006

Siccome ho evitato di fare una ricerca sul caso Manson riportato nel mio ultimo post e avendo sicuramente sollevato non poca ilarità -del resto avevo ammesso la mia ignoranza- ecco qui un link al Sig. Manson
http://biografie.leonardo.it/biografia.htm?BioID=708&biografia=Charles+Manson

Uno dei più famosi assassini della storia, lo psicopatico che ha dato adito a una serie innumerevole di leggende e di falsi resoconti sulla sua vita: Charles Manson è il prodotto malato di quello che furono gli sconvolgenti e irrefrenabili anni '60, il frutto marcio di una falsa idea di libertà partorito dalla frustrazione di non essere nessuno, mentre molti 'nessuno' diventavano qualcuno. Seguace dei Beatles e dei Rolling Stones, voleva diventare famoso: non riuscendoci con la musica, nel suo delirio ha scelto un'altra e ben più trasgressiva strada. Nato il 12 novembre 1934 a Cincinnati, Ohio, l'infanzia del futuro mostro è stata cassai squallida e segnata da continui abbandoni da parte della giovane madre, una prostituta alcolizzata, finita poi in carcere con lo zio per rapina. Il giovane Charles Manson imbocca ben presto la carriera del criminale, tanto che all'età di trent'anni, dopo una vita passata fra vari riformatori, ha già un curriculum di tutto "rispetto", completo di contraffazioni, violazioni di libertà vigilata, furti d'auto, tentate fughe dalle carceri, aggressioni, stupri di donne e uomini. Nel 1967, rilasciato definitivamente dopo anni di violentissime detenzioni in galera, in cui conobbe stupri ed abusi di ogni genere, sia fatti che subiti, comincia a frequentare la zona di Haight-Sansbury a San Francisco. Nel pieno della cultura hippy fonda una comune, poi ribattezzata in seguito con il nome di "Famiglia Manson". Nel suo periodo di punta, la Famiglia contava qualcosa come cinquanta membri, tutti naturalmente soggiogati dal carisma violento e fanatico di Charles. Il gruppo presto si trasferisce in un ranch nella valle di Simi dove si dedica alle attività più varie, tra la musica dei Beatles (Manson era convinto di essere il quinto Beatle mancato), il consumo di LSD e altre droghe allucinogene. Essendo sostanzialmente un gruppo di sbandati (Manson aveva raccolto intorno a sé tutte persone con gravi difficoltà di inserimento sociale o giovani dal passato difficile), la Famiglia si dedicava inoltre ai furti e agli scassi. Charles Manson intanto profetizza la cultura satanica e l'olocausto razziale che avrebbe dovuto portare la razza bianca al dominio totale su quella nera. E' in questo periodo che si consumano i primi bagni di sangue. La notte del 9 agosto 1969 avviene il primo massacro. Un gruppo di quattro dei ragazzi di Manson irrompe nella villa dei coniugi Polanski a "Cielo Drive". Qui ha luogo la tristemente nota carneficina che vede coinvolta, come povera vittima sacrificale, anche l'attrice Sharon Tate: la compagna del regista all'ottavo mese di gravidanza, viene accoltellata ed uccisa. Con lei vengono trucidate altre cinque persone, tutti amici di Polanski o semplici conoscenti. Roman Polanski si salva per puro caso perchè assente per impegni di lavoro. La strage non risparmia comunque il guardiano della villa e lo sfortunato giovane cugino capitato sul luogo del delitto. Il giorno dopo stessa sorte tocca ai coniugi La Bianca, anch'essi assassinati nella loro casa con più di quaranta coltellate nel petto. E l'eccidio continua con l'uccisione di Gary Hinman, un insegnante di musica che precedentemente aveva ospitato Manson e la famiglia. Sono le scritte "morte ai maiali" e "Helter skelter" (nota canzone dei Beatles il cui significato simboleggiava la fine del mondo) tracciate con il sangue delle vittime sulle pareti della casa a condurre l'avvocato Vincent T. Bugliosi sulla pista di Charles Manson. E' l'avvocato stesso a portare avanti la maggior parte delle indagini che durano oltre due anni. Convinto che a tirare i fili di questi macabri delitti vi sia proprio Manson, Bugliosi visita più volte il ranch "comune" dove intervista i ragazzi per cercare di capire come dei giovani innocenti si siano potuti trasformare in assassini spietati. A poco a poco il puzzle viene assemblato: gli omicidi Tate-La Bianca-Hinman, e gli altri fino a quel momento rimasti estranei alle piste di indagine seguite dall'avvocato, sono tutti collegati. Gli autori sono proprio questi ragazzi appena ventenni che agiscono sotto i poteri allucinogeni delle droghe e, soprattutto, sotto l'influsso di Charles Manson. Arrivano anche le confessioni che inchiodano il loro mandante supremo. E' in particolare Linda Kasabian, un'adepta della Famiglia, la quale aveva fatto da palo all'omicidio di Sharon Tate, a divenire il più importante testimone d'accusa. Nel giugno del 1970 comincia il processo contro Manson, poi ricordato come il più lungo mai svolto negli Stati Uniti, con oltre nove mesi di dibattimento. Il glaciale Manson, nella sua follia, confessa tutto e anche di più. Rivela che fra gli obiettivi della Famiglia, improntati alla sua filosofia malata, vi era quello di eliminare quanti più personaggi famosi possibile, fra cui emergono, tra i primi, i nome di Elisabeth Taylor, Frank Sinatra, Richard Burton, Steve McQueen e Tom Jones. Il 29 marzo 1971 Charles Manson e i suoi compagni di strage vengono condannati alla pena di morte. Nel 1972 lo stato della California abolisce la pena capitale e la condanna viene trasformata in carcere a vita. Tutt'oggi questo inquietante criminale è rinchiuso in un carcere di massima sicurezza. Nell'immaginario collettivo è divenuto la rappresentazione stessa del male (vi si ispirano anche alcuni sconsiderati cantanti), ma lui continua imperterrito a inoltrare richieste per la libertà vigilata.

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