nell'anno del Signore

Tuesday, February 20, 2007

Sof in action 31-01-07


Eccomi nuovamente a Voi dopo la lunga e dovuta pausa fine Autunno e Feste varie.

Sono stata parecchio impegnata anche se molti pensano che fare la casalinga e l’inoccupata non richieda uno sforzo fisico-mentale.
Diciamo che ho voluto mettere apposto un po’ me stessa, i miei spazi e la mia organizzazione cerebrale che comunque non mi sento di dichiarare mai ultimata. Nonostante un iman di una moschea del nord Italia abbia dichiarato che “le donne sono senza anima” potrei dimostrargli che non sono proprio tutte senza cervello.
L’invio e la preparazione dei “pensierini” di Natale ai miei corrispondenti mi sfinì le ultime energie cerebrali rimaste prima della partenza per l’Austria.

Ho notato che ora con le persone si deve pensare su due piani diversi: il piano reale e quello virtuale.
Mi spiego meglio. Nell’ epoca pre- internet c’erano il telefono fisso, le fotocopie, il fax e la macchina da scrivere. Al giorno d’oggi con il PC e il cellulare è come se molte persone vivessero DENTRO questi mezzi di comunicazione odierni. E’ difficile da rendere questa idea perché ormai molti oltre che abituati si sono assuefatti a questo modo di vivere e lo recepiscono come naturale e di diritto, come se fosse un qualcosa di dovuto come lavarsi col bagnoschiuma.
Lo vedo nella mia vita quotidiana. Io scrivo lettere dall’età di sette anni. La mia prima corrispondente era la mia “suorina” dell’asilo a Ravenna che frequentai almeno un annetto prima del trasloco a Faenza. La distanza era il collante e il motivo primo che mi spinse a cominciare a scrivere, certa che mia madre, maestra, avrebbe riletto la lettera per trovare eventuali errori di ortografia prima di spedirla.
Internet e i cellulari danno l’impressione che le distanze si siano azzerate ma in realtà non è così. Roma nella mia mente si trova sempre lontano anche se so che col treno in poche ore (ad un prezzo non adeguato al servizio n. d. S.) posso raggiungerla. Il Giappone mi sembra sempre l’iperspazio anche se stasera potrei parlare con la mia amica di Osaka e scambiarci foto in tempo reale. Sembriamo vicine, quasi ci potremmo toccare. Ma, e se va via la corrente? Schermo nero. L’idea che mi salta subito in mente è la freddezza, la morte. Ma io ho la penna, la carta e so che tramite la posta posso far giungere la mia voce dove desidero. Altro non mi interessa e quindi non mi rattristo. Invece immagino che molti giovani si troverebbero inguaiati nella situazione appena descritta.
Di recente ho fatto nuove conoscenze attraverso dei siti di corrispondenza su internet. La cosa spiacevole è che molti, dopo una introduzione via e-mail e una lettera poi smettono di scrivere ovvero preferiscono inviare solo e-mail davvero non stimolanti. Certe volte mi sembra che alcune persone quando parlano utilizzino la stessa “banda magnetica”, un po’ come fanno ancora in certe stazioni radio dove una compilation di canzoni viene ripetuta all’infinito. La sequenza delle parole e degli eventi descritti è come se io già la vedessi evidenziata nel loro cervello tipo i presentatori che leggono i cartelli dietro le cineprese.
Il peggio del peggio sono i biglietti da visita online, i cosiddetti “siti CASSETTA”. Ho deciso di chiamarli così perché mi fanno venire in mente la mia cassetta. Trattasi di un vecchio baule di legno verniciato di arancione che ancora conservo. Mio padre me lo costruì con le assi di legno che trovava sulla spiaggia di Lido Adriano all’epoca degli anni ’70 durante la “Depressione Italica”, quando avevamo la stufa a legna e si andava a cercare del combustibile alla deriva. Bene, questa cassetta negli anni della mia vita ha contenuto di tutto: giochi, fumetti, libri, ricerche, segreti, “robine” per l’arte postale ed ora tutta quella plasticaglia che serve a Marco per mettere apposto il PC o le automobili R/C.
I siti “cassetta” sono quegli utili indirizzi internet dove uno può inserire il proprio blog (o diario), infos, foto, video, ecc… Potendoci mettere di tutto sono come un contenitore da riempire. Ne ho già un po’ parlato in precedenza, ma ultimamente il fenomeno si è allargato così tanto che mi ha dato problemi di comunicazione che io una volta non avevo. Dicono: -Ma perché non mi scrivi?- Cavolo, io dovrei ricordarmi che il signor X è iscritto nel sito tal dei tali al quale si accede con la password yz che io magari ho creato solo per parlare col signor X. Assurdo!!!! Poi capita la e-mail che annuncia: la signora Y ti ha inviato un messaggio. Per leggerlo clicca quel cavolo di link e riscrivi la password… ehh ma che palle! In conclusione, tanti ostacoli per una comunicazione davvero veloce ed efficace?
Per carità di Dio, non sono qui a condannare l’utilità del mondo web, ma mi sembra che davvero si stia passando oltre. Io sono per l’utilizzo della rete cum grano salis.

E ora un appello accorato. Non me ne faccio niente degli Auguri di Natale via internet o sms da gente che non si fa viva da almeno un anno. Ahhh già, dimenticavo che tanto hanno attivato quel cavolo di promozione messaggi gratis col numero tale. Ci sono così tante promozioni ed operatori telefonici che ormai se non ci si butta in questo tipo di mercato quasi ci si sente in colpa. Ehhh sì “In questo modo risparmio!--- ma intanto hai speso gli euro per l’attivazione del servizio e stai attaccato ad uno schermo, niente a di simile ad un vero volto umano…ma, Sofia, ci sono i videofonini. E ma allora evviva, perché non ci spariamo tutti quanti? In questa società si è assolutamente azzerato il senso del tatto inteso non come cortesia, ma come potenzialità e strumento del corpo umano. Poi ci si domanda perché le persone non sono sensibili e pensino solo ai fatti loro.
Per il prossimo Natale autorizzo ad inviarmi gli auguri solo chi si fa vivo durante l’anno in qualche maniera. Certo, se sento la vostra voce ogni tanto sarei più contenta. E non mi venite a dire che non c’è tempo, perché se non c’è durante l’anno, a Natale è inesistente ve lo assicuro. Focalizzandosi su se stessi a Natale si perdono di vista gli altri, è naturale.
Io comunque ero già via in Austria dal 23 dicembre. La calura inusuale di questo inverno non ha risparmiato le Alpi austriache così, rispetto agli anni scorsi la neve era inesistente. Solo sul ghiacciaio del Kitzsteinhorn vicino a Kaprun (bel nome: immaginate gli abitanti!!!) –a sud di Salzburg- la neve regnava sovrana. A tremila metri è tutta un’altra musica e lì ha sede il college austriaco per gli sport invernali (tipo una Coverciano per gli sport da neve). In cima al ghiacciaio vi era uno snowpark così enorme che decidemmo di prendere l’ascensore che conduceva alla cima del ghiacciaio per capire come era strutturato. Lassù ho mangiato la mia solita Suppe (minestra, mi serve per fare la popò) al ristorante e dopo avere attraversato la galleria che taglia la montagna salendo per trecento metri, ci godemmo la spettacolare vista sull’arco alpino.
Per la cronaca ho provato a lanciarmi sulle collinette dello snowpark. Sono fatte in modo da essere sempre più alte e sempre più veloci. Alla fine fare i salti viene naturale. Mi sono gasata a palla!
Mancando la neve ne approfittammo per qualche giretto per la gioia del mio portafoglio.
Andammo a Munchen, Rosenheim e Kufstein. Tutti nomi che a voi magari non dicono niente ma che a me fanno sempre un effetto erotico. Munchen non era una uscita programmata visto che solitamente per noi è una tappa estiva. Il centro era affollato come al solito e dopo essermi divisa da Marco –in genere ci dividiamo e ci incontriamo dopo 2 o 3 ore causa diversità di interessi- mi fiondai nei negozi che non avevo visto l’estate precedente.
Risultato: shopping frenato tipo musicassetta per papà con i canti dei marinai Tedeschi del gruppo SEELORDS, piccolo pesce martello in argento, due paia di mutande, un paio di orecchini davvero minuscoli (mi sono ri-fatta i buchi) e la serie completa dei tre libri dal titolo “ Der Dativ ist dem Genitiv sein Tod” (Il Dativo è la morte AL Genitivo).
Questa frase, che io considero fortemente orgasmatica, mi colpì a tal punto che pensai – Cavolo, questo scrittore deve essere davvero un folle.- In pratica è un saggio sulla odierna Lingua Tedesca, con precisazione sui modi di parlare corretto e le odierne tendenze lessicali e grammaticali. Il tutto scritto con ironia e sagacia.
Rosenheim, a sud di Munchen, ci era nota solamente per il Media Markt più grande che avessimo mai visto. Dopo una dovuta visita di rito a questa mecca della tecnologia, dove io come al solito ne approfittai per ascoltare triliardi di CD e alla fine non comprarne neanche uno (tanto lo scarico… ma mi sa che un cantante di nome CLICK CLICK DEKKER non l’hanno neanche sul Mulo) visitammo con tranquillità il centro cittadino. Come souvenir comprai una bottiglietta a forma di spermatozoo la cui testa è il tappo. È completo di tutto, occhietti e codina e allegato c’è un’etichetta che riporta scritto “Potenzerl” che significa “piccolo potenziatore”. Vi è anche un disegnetto del Potenzerl che dice – Ich komme! (vengo)-.
Il liquido contenuto nella bottiglietta trasparente è ovviamente bianco e dice che è liquore di panna. Molto alcolico, ancora non l’ho fatto provare a Pippino; ho timore di vedere gli effetti della reazione chimica nel suo corpo dopo avere ingerito questo liquore.
Kufstein è una città di confine e si trova in Austria, al confine con la Baviera. Da lì infatti l’autostrada torna ad essere gratuita. Dopo avere comprato un libro indirizzato agli uomini contenente domande e risposte per capire le donne (del tenore “Perché lei spilucca dal mio piatto?”, “Cosa fa veramente una casalinga tutto il santo giorno?”, “Cosa ne pensa degli uomini più vecchi?” oppure “Devo proprio farmi la doccia prima di fare sesso?”), ci dirigemmo alla montagna del centro del paese per visitare la fortezza.
Questa imponente costruzione fa davvero impressione. In passato utilizzata come prigione, dove morirono anche parecchi dei nostri del Risorgimento, è ora museo e memento del Risorgimento e di disdicevoli accadimenti ed isitituzioni del Medioevo come la Caccia alle streghe e i Tribunali dell’inquisizione. Le didascalie degli oggetti esposti e le spiegazioni storiche sono scritte anche in Italiano. Una occasione per rispolverare la storia e per scoprire tecniche di tortura abominevoli come la pratica di segare il corpo di un individuo legato per i piedi a testa in giù. Non c’è che dire: un vero macello! Le celle della fortezza sono così fredde che davvero una volta quando finivano al fresco ci stavano pure sul serio. Attraverso tutta una serie di passaggi sopra e sotto le mura si raggiunge la galleria sotterranea che attraversa tutto il castello tagliando la montagna. Dubito che ve ne sia solo una e chissà quali segreti racchiude. Per completare il quadretto di questo luogo ameno e felice, nel punto più esposto al sole della cinta muraria vi è il giardino botanico dell’imperatrice. Con la bella stagione deve fare la sua bella figura immagino. Questo mi fa pensare che al di là delle società segrete, formalmente ostacolate dai governanti, loro stessi coltivassero interessi in parte condivisi dalle società segrete stesse, in specie di alchimia ed esoterici.
E’ un po’ come la leggenda della nascita della scrittura. Mi sembra di avere capito che una teoria afferma che gli extraterrestri abbiano insegnato agli uomini a scrivere e a costruire le Piramidi e altri monumenti megalitici un bel po’ di anni fa. Non so se quello che dico è corretto, quindi prendete tutto col beneficio di inventario. Mi è venuto in mente questo facendo la connessione con la leggenda Cinese che narra che nel 2962 a.C. sulle sponde del Fiume Giallo Fu Hsi incontrò un drago che gli rivelò il segreto della scrittura. Aiutò quindi la gente a civilizzarsi, ad apprendere l’uso del compasso e della squadra per prendere le misure, a comporre musica, pescare e ad addomesticare gli animali. Non si sa poi se i draghi – ovvero gli alieni?- si siano pentiti di avere aiutato il genere umano.
Sono attirata dalle creature immaginarie e fantastiche e sinceramente mi chiedo se il lucertolone Kommodo delle Isole Kommodo non sia in realtà l’ultimo dei draghi rimasti.
Una ultima curiosità sul castello di Kufstein. Lì nel torrione principale è conservato l’organo a canne più grande del mondo, nonché il primo all’aperto, il cui suono si sente a parecchi Km di distanza. Ho letto che con le bella stagione (fa un po’ freddino sulla torre) in determinati giorni e orari lo suonano. E’ chiamato “l’organo degli Eroi”, i cacciatori del Kaiser, e fu concepito nell’Ottocento. Fa davvero parecchia impressione ed è immerso in una atmosfera lugubre e gotica. Poi con tutti i corvi che svolazzano in cielo senza ritegno, credo che neanche Mike Buongiorno avrebbe il coraggio di pronunciare il suo famoso motto: allegria!

Ho letto un reportage infinito sulla Cina nella rivista Geo di un po’ di mesi fa.
Parlano della crisi del modello familiare causata dall’istituzione obbligata del modello a figlio unico.
Le conseguenze in nuce sono le seguenti: poche speranze di vedere il proprio figlio realizzarsi in un impiego decente.
E’ simile a quello che succede da noi già da diversi anni. Una volta si facevano i figli, tanti figli, perché si sapeva che magari qualcuno se ne perdeva e servivano come aiuto per il lavoro familiare quale che fosse. Un po’ li si faceva per cultura, perché era così e nessuno si immaginava che potesse essere diversamente. Ora, complice la crisi economica molti decidono di non fare figli ovvero, seguono la moda corrente e ne fanno due. In Cina un tempo dicevano : -Almeno uno dei nostri figli farà strada. Riponiamo in tutti loro tutte le nostre speranze di genitori.-
Ora dicono:- Abbiamo un solo figlio e siamo costretti a riporre in lui tutte la nostre speranze…e se non ce la fa???---ahhh ma allora abbiamo scoperto il famoso fattore X al quale chi fa figli generalmente non pensa. Ce la farà? Sarà felice? Si realizzerà con una buona attività? E se muore come la mettiamo??? Con un solo figlio sarebbe una vera catastrofe e i Cinesi non sono abituati a questi shock evidentemente. Li posso capire.
Avendo eliminato fino a poco tempo fa le figlie femmine di conseguenza i Cinesi maschi sono in maggior numero rispetto alle donne. Anche questo è un bel problema. Mi chiedo se esistono Cinesi single o se questa scelta di vita non sia ancora stata presa in considerazione.
Certo che se un operaio guadagna circa 0.32 euro all’ora senza garanzie, sicurezza e limiti di orario, credo che al giorno d’oggi questa scelta gli convenga.
Un’altra cosa che mi fa apprensione è l’invasione musulmana odierna. Non voglio fare di tutta l’erba un fascio, ci sono persone di religione musulmana che non sono certo fanatiche e vivono seguendo modi occidentali ma cavoli, i musulmani sono comunque uniti da una cosa che ormai ai cristiani manca: una unica fede. Per loro chi non è della loro religione è un infedele e come tale eliminabile. Questo discorso potrebbe valere anche per Scientology o altre religioni come l’ebraismo. E ripeto, parlo solo per esperienza personale. Non ho affrontato studi al riguardo.
Solo che loro sono in tanti e di figli ne fanno tanti. Qua potrebbe palesarsi una nuova futura rivincita dei popoli musulmani dopo la sconfitta storica subita a Vienna.

Ho inserito quasi tutti i miei CD sul PC. Ho salvato tutto in mp3 (ormai formato desueto) sull’Hard-Disc. Sono tornata al vecchio e primo amore: il disco in vinile.
Sì, davvero il “disco compatto” non mi dice niente e non giustifica il prezzo di vendita. Anche se solo 10 euro comunque sono sempre ventimila lire per un pezzo di plastica che non mi dà gusto.
Proprio se è una edizione particolare ci potrei fare un pensierino ma Janis Joplin ascoltata sul suo originale anni Settanta è tutto un altro effetto. La musica dell’epoca era realizzata per quel supporto audio e non per un altro tipo, più freddo, rarefatto, artificiale. E i dischi mi affascinano. Mi dà l’idea che il prezzo che pago abbia un senso, in soldoni, mi soddisfano. Le copertine grandi, quelle vecchie immagini…tutto contribuisce ad influenzare il mio acquisto e ad aumentare la mia attrazione verso questo oggetto del desiderio. Se posso corro alle fiere qui in zona. Tra le mie ultime acquisizioni un 33 giri di Rick Wakeman “Le sei mogli di Enrico VIII”. Opera sinfonica dove il membro degli YES descrive attraverso ogni composizione una delle sei mogli del re inglese. In copertina si possono leggere brevi ritratti di queste donne che per l’epoca io ritengo fortunate.
Non era poi così scemo questo Enrico Ottavo e così crudele come me lo hanno dipinto in passato. Le femmine che si sceglieva erano tutte mature, sulla trentina. Ovviamente quella più brutta era di origini tedesche – Anna di Cleves-. Oltre a questo era solo avvezza ai lavori domestici e non alla lettura, in pratica una ignorantona che però seppe essere pragmatica quando il re volle sbarazzarsi di lei offrendole il titolo di “Sorella del re” ed una abitazione confortevole in disparte dalla vita di corte. Quella che venne dopo, Caterina Howard, era la più giovane delle mogli, solo vent’anni e ancora alla ricerca della propria identità sessuale visto che sperimentava esperienze promiscue. Il povero Enrico,che la amava alla follia, non poteva certo tollerare questo shock e la condannò alla decapitazione.





Films:

Mi è piaciuto molto il rifacimento dei SOLITI IGNOTI diretto da Gorge Clooney che, devo ammettere, è un attore che mi attrae. Ok, sarà un luogo comune, ma mi piace come attore, non solo perché è bello. Anche nei 3 RE è geniale. Questo film fa davvero pensare a quello che ci può essere parallelamente alle guerre in Medio Oriente. Povertà e interessi di varia natura, soldi che girano e incompetenti che dovrebbero garantire il corretto svolgimento delle operazioni di pace.
Tutto opinabile ma questo non vieta che possa esserci del vero.

ERAGORN – non so come sia il libro, ma il film non mi dice niente. Giusto perché ci sono i draghi, sennò non avrei fatto l’errore di guardarlo. Ora però ho capito chi può avere rubato i draghetti di bronzo dalla fontana di Faenza. Non la farà franca ancora per molto. La salvezza del mondo è comunque più importante. Ok, lasciamogli i draghetti che secondo me ora stanno in villa di un nuovo ricco di Shangai, l’architetto Cin Ciao Lin per esempio, grande fan della leggenda di Fu Hsi.

CARS mi è piaciuto da morire. Purtroppo non conosco il mondo delle corse nascar ma ci sono dei particolari, come i nomi dei conduttori delle telecronache oppure di certi sponsors che fanno sbellicare dalle risate.

Poi ho visto le nuove versioni di vecchie glorie come POSEIDON e IL VOLO DELLA FENICE. Io preferisco le versioni originali ma devo dire che il Poseidon mi ha tenuto col cuore in gola fino alla fine. Forse sarebbe stato più tranquillizzante viver l’intera vicenda che guardarla da spettatore inerte.
Ma poi perché i Tedeschi devono sempre fare la figura dei cattivi e imbecilli nei films??? Quelle sono caratteristiche comuni a tutti i popoli in qualche percentuale.
Erano forse più buoni i Russi quando nel primo gulag sul mar Bianco all’arcipelago delle Solovtni costringevano i reclusi a stare in bilico seduti su dei pali conficcati alle pareti delle celle per delle ore? Il primo che cadeva lo facevano secco. Per risparmiare le munizioni poi li legavano a dei tronchi e li gettavano giù per una scalinata storica che conduceva all’imbarcadero dopo più di trecento gradini. L’arrivo doveva essere degno di un film splatter. Ma un film su questi accadimenti mica lo girano.


Per ora è tutto…vorrei scrivere di più ma è passato davvero molto tempo che non scrivo soprattutto ad alcune persone. Quest’anno mi riprometto di scrivere di più.


L’uomo che cessa di credere in Dio comincia a credere in tutto. Chesterton

Le votazioni sono diventate meri ludi cartacei. Fanfani

Non si può avere la botte piena e la moglie ubriaca. By mio padre

Non è vero che la morte sia il peggior di tutti i mali, è un sollievo pei mortali che son stanchi di soffrir. Metastasio

Vi voglio bene.
Sofia

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