nell'anno del Signore

Monday, October 16, 2006

Siccome ho evitato di fare una ricerca sul caso Manson riportato nel mio ultimo post e avendo sicuramente sollevato non poca ilarità -del resto avevo ammesso la mia ignoranza- ecco qui un link al Sig. Manson
http://biografie.leonardo.it/biografia.htm?BioID=708&biografia=Charles+Manson

Uno dei più famosi assassini della storia, lo psicopatico che ha dato adito a una serie innumerevole di leggende e di falsi resoconti sulla sua vita: Charles Manson è il prodotto malato di quello che furono gli sconvolgenti e irrefrenabili anni '60, il frutto marcio di una falsa idea di libertà partorito dalla frustrazione di non essere nessuno, mentre molti 'nessuno' diventavano qualcuno. Seguace dei Beatles e dei Rolling Stones, voleva diventare famoso: non riuscendoci con la musica, nel suo delirio ha scelto un'altra e ben più trasgressiva strada. Nato il 12 novembre 1934 a Cincinnati, Ohio, l'infanzia del futuro mostro è stata cassai squallida e segnata da continui abbandoni da parte della giovane madre, una prostituta alcolizzata, finita poi in carcere con lo zio per rapina. Il giovane Charles Manson imbocca ben presto la carriera del criminale, tanto che all'età di trent'anni, dopo una vita passata fra vari riformatori, ha già un curriculum di tutto "rispetto", completo di contraffazioni, violazioni di libertà vigilata, furti d'auto, tentate fughe dalle carceri, aggressioni, stupri di donne e uomini. Nel 1967, rilasciato definitivamente dopo anni di violentissime detenzioni in galera, in cui conobbe stupri ed abusi di ogni genere, sia fatti che subiti, comincia a frequentare la zona di Haight-Sansbury a San Francisco. Nel pieno della cultura hippy fonda una comune, poi ribattezzata in seguito con il nome di "Famiglia Manson". Nel suo periodo di punta, la Famiglia contava qualcosa come cinquanta membri, tutti naturalmente soggiogati dal carisma violento e fanatico di Charles. Il gruppo presto si trasferisce in un ranch nella valle di Simi dove si dedica alle attività più varie, tra la musica dei Beatles (Manson era convinto di essere il quinto Beatle mancato), il consumo di LSD e altre droghe allucinogene. Essendo sostanzialmente un gruppo di sbandati (Manson aveva raccolto intorno a sé tutte persone con gravi difficoltà di inserimento sociale o giovani dal passato difficile), la Famiglia si dedicava inoltre ai furti e agli scassi. Charles Manson intanto profetizza la cultura satanica e l'olocausto razziale che avrebbe dovuto portare la razza bianca al dominio totale su quella nera. E' in questo periodo che si consumano i primi bagni di sangue. La notte del 9 agosto 1969 avviene il primo massacro. Un gruppo di quattro dei ragazzi di Manson irrompe nella villa dei coniugi Polanski a "Cielo Drive". Qui ha luogo la tristemente nota carneficina che vede coinvolta, come povera vittima sacrificale, anche l'attrice Sharon Tate: la compagna del regista all'ottavo mese di gravidanza, viene accoltellata ed uccisa. Con lei vengono trucidate altre cinque persone, tutti amici di Polanski o semplici conoscenti. Roman Polanski si salva per puro caso perchè assente per impegni di lavoro. La strage non risparmia comunque il guardiano della villa e lo sfortunato giovane cugino capitato sul luogo del delitto. Il giorno dopo stessa sorte tocca ai coniugi La Bianca, anch'essi assassinati nella loro casa con più di quaranta coltellate nel petto. E l'eccidio continua con l'uccisione di Gary Hinman, un insegnante di musica che precedentemente aveva ospitato Manson e la famiglia. Sono le scritte "morte ai maiali" e "Helter skelter" (nota canzone dei Beatles il cui significato simboleggiava la fine del mondo) tracciate con il sangue delle vittime sulle pareti della casa a condurre l'avvocato Vincent T. Bugliosi sulla pista di Charles Manson. E' l'avvocato stesso a portare avanti la maggior parte delle indagini che durano oltre due anni. Convinto che a tirare i fili di questi macabri delitti vi sia proprio Manson, Bugliosi visita più volte il ranch "comune" dove intervista i ragazzi per cercare di capire come dei giovani innocenti si siano potuti trasformare in assassini spietati. A poco a poco il puzzle viene assemblato: gli omicidi Tate-La Bianca-Hinman, e gli altri fino a quel momento rimasti estranei alle piste di indagine seguite dall'avvocato, sono tutti collegati. Gli autori sono proprio questi ragazzi appena ventenni che agiscono sotto i poteri allucinogeni delle droghe e, soprattutto, sotto l'influsso di Charles Manson. Arrivano anche le confessioni che inchiodano il loro mandante supremo. E' in particolare Linda Kasabian, un'adepta della Famiglia, la quale aveva fatto da palo all'omicidio di Sharon Tate, a divenire il più importante testimone d'accusa. Nel giugno del 1970 comincia il processo contro Manson, poi ricordato come il più lungo mai svolto negli Stati Uniti, con oltre nove mesi di dibattimento. Il glaciale Manson, nella sua follia, confessa tutto e anche di più. Rivela che fra gli obiettivi della Famiglia, improntati alla sua filosofia malata, vi era quello di eliminare quanti più personaggi famosi possibile, fra cui emergono, tra i primi, i nome di Elisabeth Taylor, Frank Sinatra, Richard Burton, Steve McQueen e Tom Jones. Il 29 marzo 1971 Charles Manson e i suoi compagni di strage vengono condannati alla pena di morte. Nel 1972 lo stato della California abolisce la pena capitale e la condanna viene trasformata in carcere a vita. Tutt'oggi questo inquietante criminale è rinchiuso in un carcere di massima sicurezza. Nell'immaginario collettivo è divenuto la rappresentazione stessa del male (vi si ispirano anche alcuni sconsiderati cantanti), ma lui continua imperterrito a inoltrare richieste per la libertà vigilata.

Friday, October 13, 2006

IL BLOCCO

Questa volta scrivere è davvero dura, ma ho letto che anche alla Rowling è venuto il “blocco dello scrittore” e non sa come fare a terminare la saga harrypotteriana. Ha solo anticipato che moriranno due personaggi: le scommesse sono aperte. Sinceramente io no vedrei la morte di Voldemort. Magari il cattivone si muta in angioletto e muore il povero professor Piton e Mrs. Purr. E dire che HP mi mette qualcosa nel cuore quasi come sentire uno che mi parla in Tedesco… Forse Vi ho già detto che mi hanno rivelato tempo fa che nella mia vita precedente ero un Indiano del Canada vissuto circa nell’anno 1000 ed ero uno stregone. Il mio compito era quello di far dialogare le varie tribù, insomma una sorta di ambasciatore e P.R. Di qui si spiega la mia passione per le lingue straniere (quanto invidio i Papi per questo), la mia verve sociale e una attrazione per l’insolito e il misterioso, animali ancestrali compresi. Mi piacciono tanto le lucertole, le tartarughe, il rinoceronte… insomma quegli animali che non sono cambiati più di tanto nei secoli e che trasudano madre Terra. Questa estate mi sono divertita ad acchiappare le lucertole e a toglierle la coda, cosa che non ho mai fatto in tutta la mia vita e che pensavo fosse ripugnante. Invece non lo è più di tanto e mi stupisco di fronte al pezzettino di coda che continua a scodinzolare e alla lucertola povera vittima che ora ogni volta che mi vede fugge via schizzando. Mi riferisco a quella che dimore sul davanzale della finestra della cucina. Sì, mi guarda e sembra riconoscermi…prodigi della natura. Anni fa all’asilo mi ricordo che in cortile c’era un bambino che raccoglieva da parte le lumache che trovava e se le mangiava… il bello è che credo di averne mangiata qualcuna anche io… arrrgh… se penso che è una delle delicatessen francesi… mi si contorcono le budella. Altamente ripugnante.

Chi mi conosce sa che in estate faccio molta più fatica a fare le cose che devo. E me la prendo con calma anche nella corrispondenza. Ora poi ho un certo numero di gente nuova e vedremo gli sviluppi. Sembra buffo, ma spesso si capisce al primo impatto se una persona sarà non solo un ottimo corrispondente, ma anche un grande confidente. Che vi siano dei feromoni anche sulla carta da lettera? Ho provato ad iscrivermi in quei siti di aggregazione tipo myspace.com, hi5 o simili ma alla fine il fine – bella ripetizione- si riduce poi a mero business, è fatica conoscere gente interessante e ci si perde nei meandri di Tizio e dell’amico di Caio senza potere instaurare un rapporto concreto. In fondo è quello che accade alla società odierna; ognuno bada a sé e aprirsi con qualcuno è un dilemma nonché un notevole sforzo.
Forse anche qualcuno di voi è iscritto in questi siti – contattatemi a parte se volete il mio nick - . Quello che non capisco sono quelli che mandano il proprio contatto solo per pubblicità – tipo i gruppi musicali – e non per comunicare sul serio… sarei contenta che un artista o un cantante si prendesse la briga di contattarmi per il mero gusto di parlare e di conoscere vite diverse dalla loro e non con l’intenzione di inserirmi materiale pubblicitario in buchetta –perché questo è-.
Mi fanno ridere i profili di quelle persone tipo : Sempronio ha 999 amici… AMICI??? Ma ci siamo capiti??? Mi spiego, Sempronio ha una lista di 999 amici, tutti visibili con foto, profilo, gusti musicali, ecc…accidenti ma quanto è fortunato! Io so solo che per tenermi quei – alla fine 10 e fedeli – corrispondenti che ho faccio i salti mortali e questo con la bacchetta magica ha 999 amici… mah… beato lui! Senza dimenticare che le tariffe postali sono aumentate considerevolmente nel giro di un anno. Fra poco si tornerà ai segnali di fumo. Certe volte penso a quanto sarebbe bello almeno per certe cose tornare al baratto. Non solo fra amici, ma come sistema. Forse c’è un sito dedicato agli scambisti non erotici. Mah.

In Agosto io e Marco siamo stati nuovamente oltre confine. Questa volta siamo arrivati fino a Norimberga. Le tappe sono state in sintesi: Dobbiaco, Munchen, Ingolstadt, Nurnberg, Freiburg (solo per fare la spesa), Avenche in Svizzera (solo per dormire nell’ostello visto il diluvio imperituro), La Gruyere, Gran San Bernardo, Aosta, Piccolo San Bernardo, Cogne, Gressoney, casa.
In Svizzera ci tenevo ad andare solo per visitare il famoso museo di HR GIGER, il disegnatore che inventò il personaggio di ALIEN e per il quale vinse l’Oscar ai suoi tempi. Avevo già visto libri con stampe dei suoi disegni denominati di arte BIOMECCANICA, stile da lui inventato. I suoi pensieri più reconditi e le sue creature immaginarie si sviluppano in scenari fantascientifici e oscuri. L’atmosfera erotica e diabolica è imperante; il tutto realizzato con la tecnica dell’aerografo. Io non potevo immaginare che Giger fosse talmente malato da fare del fallo una idolatria assoluta. Gli attaccapanni all’ingresso sono falli in erezione, così come gli sgabelli in pietra siti di fronte al Giger Bar, il cui interno riproduce la nave aliena di Alien--- consigliata una visita ai fanatici della serie -. All’interno del museo vi è pure una stanzetta per soli adulti. Dietro la tenda rossa, la stanza a luci rosse espone schizzi preparatori di tele più grandi e disegni di pieno sfogo dell’artista. Mi sono rimasti impressi quelli di denuncia delle malsane pratiche sessuali dei contadini svizzeri. In pratica sesso con le vacche e con i bambini. Altro disegno denunciava il mercato pornografico;un porcello salvadanaio che scoppiava di quattrini. Tutto era spiegato in lingua Tedesca e al buio bisognava concentrarsi per riuscire a capire tutto. La parte più orrida è l’ultimo piano che raccoglie le opere della collezione privata di Giger, immagino quelle più brutte per le quali lui non ha lo spazio di tenere in casa. Vi è una testa di porco, una pittura in stile flower-power ritraente Charles Bronson (??? Come si chiamava???) quel satanista famoso per quella strage in America che non ricordo (dove morì Ursula Andress se non erro), un pianoforte mimetico (nel senso che sul coperchio vi sono erbacce finte) e altri dipinti astratti di infimo gusto.
Nel complesso il museo mi ha entusiasmato anche perché un Alien in grandezza originale non lo si incontra tutti i giorni. Chiaramente non mi sono fatta sfuggire una visita al Castello di La Gruyere che, oltre ad essere pieno di storia e con una notevole architettura e vista sul paese sottostante, ospita mostre temporanee di artisti svizzeri contemporanei dallo stile fantasy o naif.
Vi era anche una mostra sull’arte sciamanica che io reputo davvero orrida rispetto a reperti archeologici di altre popolazioni. Quella parte della Svizzera, soprattutto sotto la pioggia incessante mi faceva venire in mente il film “Phenomena” di Dario Argento. L’atmosfera è quella e mah, io mi guardavo intorno perché non si sa mai. Zona comunque abitata da pochi eletti, ci siamo capiti. Un college internazionale vi è perfino. Il paesino e il castello arroccati sulla montagna non lasciano dubbi… chi era ricco è sempre vissuto ottimamente.

La Svizzera che abbiamo attraversato questa volta sarebbe tutta da scoprire. Montagne minacciose, con burroni estremi, ruderi romani sparsi in ogni paese, paesini medievali e fortezze varie…
Non parlerò di Munchen che sapete già che io adoro… Questa volta ci siamo girati tutti i centri commerciali fuori dal centro grazie all’aiuto del fedele amico tomtom go che ci guidava in ogni dove. Abbiamo scoperto perfino un Wal Mart, uno di quegli ipermercati americani. Una roba da urlo; c’è così tanta roba che alla fine esci con niente.
Ingolstadt è stato un errore, o meglio, un caso. Ho scelto a caso un paese per fare pausa e alla fine ho scelto bene. Ordine, verde, un bel centro, bei negozi e un magnifico museo dedicato alla Prima Guerra Mondiale e all’esercito Bavarese sito in una vecchia enorme caserma –centro di addestramento. Quaranta sono le stanze che dovrete attraversare e studiare tanti sono i documenti, i reperti, le spiegazioni e le ricostruzioni storiche. Vi è perfino una vera trincea con tanto di vedetta e rumori di bombe, ecc… Con lo stesso biglietto del museo -5 euro- avrete accesso al Castello della città che conserva la collezione delle armi dal 1300 o giù di lì. Le armature sono uno spettacolo e la tenda che ospitò il crudele Saladino di non so quale battaglia sembra uscita ora da un negozio di campeggio di lusso.
Norimberga la consiglio ai fanatici di fantasy e dark. Si sviluppa attorno ad una collina e al castello medievale. Non abbiamo avuto il tempo di visitare il castello – il tour era strettamente in Tedesco e preferirei preparare Marco adeguatamente – quindi abbiamo visitato varie imponenti chiese gotiche e il museo del giocattolo. Tre piani di storia del giocattolo, giocattoli di latta, bambole e co., treni e meccanica. Unico nel suo genere a altamente godibile. La prossima volta mi voglio godere anche la casa di Albrecht Durer, il famoso incisore. Un tour guidato dalla moglie (???) fa scoprire la tecnica di questa nobile arte figurativa.
Attorno al castello, vi è vita medievale; dame, cavalieri e tanti stand di artigianato e culinarie varie.
Non è difficile incontrare per la strada gente vestita medievale. Il bello è che alcuni non sai se vanno al concerto metal dei Manowar oppure sono figuranti del castello.
Anche vicino alla stazione dei treni è stato ricostruito un sobborgo medievale e ho mangiato una ottima Kartoffelsuppe che poi altro non è che minestrone di verdure con pezzi di patate. Mi è stato servito in una ramina e questo era quello che lo rendeva ancora più buono.
Per tutti i giorni del nostro viaggio abbiamo preso pioggia abbondante anche se solo la notte. In campeggio abbiamo imparato a montare e a smontare la tenda come un fulmine. In Svizzera pioveva così tanto che purtroppo abbiamo dovuto optare per l’ostello. Io col freschetto stavo benissimo e mi era sparito il mal di gambe che mi fa soffrire tutta l’estate qui col caldo afoso. Sui valichi di montagna c’era la neve e mi pareva un sogno. E pensare che Annibale le ha attraversate con gli elefanti, senza automobile, impermeabile o tom tom go. E nessuno che lo abbia inserito nel Guinness dei primati.
I Francesi si sono ricordati di Napoleone e hanno apposto cartelli commemorativi sul Gran San Bernardo, ma i Tunisini che fanno? Cartagine è in Tunisia mi sembra… Annibale era tunisino o mezzo tunisino quindi? Toglietemi questo dubbio per favore.

Mi è stato rinfacciato che non ho voglia di lavorare. Ma questo è un luogo comune. Non credo che tutti abbiano voglia di lavorare. Se si potesse nessuno lavorerebbe. Questo è certo. Chi unisce la passione al proprio lavoro è altamente fortunato e sono in pochi eletti, spesso figli di…ovvero, mestieri che si tramandano da generazioni, per casta, per censo e il resto per raccomandazione.
Vabbè e allora? E’ forse un reato dire : -Io non ho voglia di lavorare?- Questo non è sinonimo di
-Non sono pronta a svolgere una attività lavorativa.- Spero di essere stata chiara e di avere spezzato una lancia in favore di chi fa di tutto pur di farne poca.
Io lavoro – se capita- per necessità e non per passione. Lavoro per passione quando scrivo o faccio arte postale. Ma questo non è considerato un lavoro. Il concetto del lavoro uguale stipendio secondo me è desueto e deve essere modificato. Tutta la nostra vita è un lavoro. Pulire casa, organizzarsi, fare la spesa… secondo il concetto di cui sopra la retribuzione corrisponderebbe a : un ottimo marito, un figlio adorabile, una casa come vuoi tu, la vita come piace a te, l’automobile,ecc…
Ma tutto questo comunque ha bisogno del soldo come piattaforma. E i soldi non si raccolgono dagli alberi. Indi per cui bisogna trovare il proprio schiavismo nel caso non si possa parlare di passione. Schiavismo perché ne sei costretto, perché non ne hai voglia ma lo fai, ti ci abitui, ti ci lobotomizzi. E’ inutile, è così. C’è chi dice che sono egoista- sentite qua- perché io non mi arrendo alla visione del mondo come va. In pratica è inutile che mi sforzi a cercare un lavoro decente, perché non esiste e mi devo arrendere ai fatti… e per questo sarei egoista??? Scusate ma non vedo il nesso… Certo, io non sono la Fallaci, ma un po’ mi sento tale nel senso che sono una piccola contestatrice e se continuo così finirò a fare la barbona come diceva mia madre. Io sono un’utopista e il mondo non è fatto per quelli come me.

Ho terminato la lettura del Codice Da Vinci. Mi ha davvero entusiasmato. E’ chiaro, non si può prendere tutto come oro colato, ma leggere con giudizio un romanzo che offre spunti di riflessione si può eccome. Spunti che peraltro non sono dell’ultima ora. Forse nessuno ricorda più il film di produzione americana “L’ultima tentazione di Cristo” che fu ritirato dalle sale cinematografiche italiane il secondo giorno di proiezione. Erano gli anni Ottanta. Anche lì veniva mostrato Nostro Signore conducente una vita “normale” con la Maddalena come moglie.

Dai Cinesi ho comprato il doppio cd dell’ultimo concerto di Capodanno con Lorin Maazel a dirigere. Che spettacolo! Mi mette sempre tantissima gioia questo tipo di musica e lui è davvero un personaggio tra i direttori d’orchestra. In pratica ho pagato 7,80 un set di due cd che sono la registrazione del concerto dalla radio o tv cinese. C’è il presentatore che parla in cinese tra un pezzo e l’altro esattamente come fa la nostra altoatesina ogni primo dell’anno in rai. Io credo che sia altoatesina visto che pronuncia perfettamente i titoli teutonici dei pezzi e usa molto bene la gola graffiante. Comunque ho chiuso coi cd. Ne comprerò solo in casi eccezionali. Ormai io sono devota al mio amico il DISCO in vinile. Più sono vecchi e meglio è. Ultimamente mi sono presa la briga di classificarli e presto ne farò una lista. Se qualcuno di voi ha dei dischi anche di classica o jazz di cui vuole liberarsi per favore me lo dica. Li prendo io volentieri se mi fate un buon prezzo. All’ultima fiera ho comprato dischi ad un euro. Anche dei doppi o tripli. Addirittura ho scovato nella mucchia dei discorsi teologici e di educazione sessuale degli anni 70… li ho lasciati lì anche se avevo pensato di comprare l’ultimo per fare un regalo alla Mela, la mia amica ginecologa. Mi immaginavo però lei che mi tirava dietro il disco a forma di freesbe.
Il suono del disco è caldo, il cd troppo freddo, troppo perfetto, usa e getta e a livello stilistico non mi dice niente. Certo, è comodo, ma giusto quello. Ma allora, l’mp3 ancora meglio. Poi il disco è anche molto romantico. Mettersi lì con qualcuno, tirare fuori i dischi uno dopo l’altro e sentirli insieme… che bellezza.
Una serie di films che ho visto di recente è BELFAGOR Il Fantasma del Louvre che appunto uscì come serie per la tv. Mi ha affascinato tutta l’avventura con frammisto Parigi, thriller, noir, essoterismo e certe scene non me le scordo. Tipo quando due giovani entrano in un negozio di musica, lui compra un 45 giri e lo regala a lei. Che dire??? Sono nata tardi.

Altri due films che mi hanno toccato sono stati “Ogni cosa è illuminata” e “Lost in translation” del quale già conoscevo la colonna sonora. Una cosa che lega i due films è l’ambientazione in Paesi a me lontani come l’Ucraina e il Giappone rispettivamente. Il ritmo non è veloce in entrambe le trame ma la storia è coinvolgente per come si svolge e per i personaggi. Il primo ha a che fare col passato e con la storia. Il secondo col presente e quello che può essere. Gli attori icludono Eljah Wood- FRODO!- e nel secondo Bill Murray che a dispetto dei suoi anni ha ancora fascino da vendere. Il primo è incentrato sul valore dei legami parentali, il secondo su quelli dell’amicizia in senso assoluto, in questo caso un’amicizia nata per caso e al di fuori delle regole convenzionali.

Una esperienza che ho fatto questa estate è stata quella di partecipare ad una gara di biathlon. E’ successo inaspettatamente il giorno prima di partire per le vacanze. Mi chiama la Daniela e mi dice –Dài, iscriviti che ti faccio le foto .- EHHHH?!? Non so se mi spiego. Avevo pulito il frigorifero, pulito casa, fatto le valigie, mi dovevano venire le mestruazioni, in pratica ero distrutta e che ho fatto??? Ho partecipato a questa gara che devo dire, simpatica, ma per la quale non ero affatto preparata. In estate io non corro un po’ perché è troppo caldo e un po’ perché mi vengono delle piccole piaghe alla pelle. Vado perciò solo a nuotare e in mtb. Si trattava di fare un giro attorno al parco (mi sembra siano 1600 mt), poi 10 vasche di nuoto da 50 mt e un altro giro di corsa. Io l’ho presa con molta calma visto che non potevo fare diversamente e alla fine sono arrivata a fare tutto. Ultima, ma ho fatto tutto e ho capito che è anche divertente e che ce la faccio a fare 10 vasche da 50 di stile libero. Così ora, quando mi alleno col nuoto le ho inserite e ne faccio anche 11 o 12 se riesco.
Mi sarebbe piaciuto provare il Triathlon – quello serio – che organizzano ogni anno qui, ma era a numero chiuso e tornata dalle vacanze ero meno preparata di prima anche se dimagrita. Chiaramente sono dimagrita a furia di mangiare minestre cinesi liofilizzate, molto comode se si campeggia, ma con scarso potere nutritivo. Peccato che non le vendano nei nostri Lidl.

Ora i colori dell’autunno mi mettono pace e sintonia con me stessa. Ho cominciato a correre in salita qui sulle colline perché in mtb già mi becco un raffreddore. Due mesi fa mi sono concessa un ciclo di cure termali a Castrocaro e devo ammettere che mi sembra stiano facendo il loro effetto. Ho scelto Castrocaro, perché vicino a Forlì, un bel paese, una bella campagna e non ho ricordi.
Le docce nasali sono state altamente antipatiche. L’acqua entra in una narice ed esce dall’altra. Ultimamente all’ospedale ho fatto un esame dove mi hanno infilato un tubo dalla bocca ed è arrivato allo stomaco. A questo esame sopravvivono in pochi. Io non sapevo a cosa andavo incontro se no non ci sarei andata. Ma ho scoperto un trucco per ottenere un buon rilassamento che aiuta il buon esito dell’esame. Bisogna concentrarsi su un colore che vi piace e respirarlo. Io ho respirato il verde e mi ha aiutato moltissimo. Tutto si è svolto per il meglio.
Sono arrivata alla conclusione che quando si è tristi e giù di morale non c’è niente di meglio che un bel giro all’ospedale a vedere le disgrazie altrui. Poi abbinare questo rapido tour a una bella passeggiata in collina o a un bell’acquisto ed ecco che il sorriso torna sul vostro viso.

A luglio ho lavorato per poco come portalettere a Punta Marina RA. L’esperienza è stata breve e qualcuno sa già perché- si può leggere un mio resoconto sul mio blog NELL?ANNO DEL SIGNORE al link qui sotto:
http://nellanno-del-signore.blogspot.com/

Non vi chiedo di guardare il blog per forza. Continuerò a spedirvi le newsletter via e-mail, ma le pubblicherò anche nel blog assieme a sporadici pensieri. Quindi magari salvatevi il link.
A me non piace tanto l’idea del blog, la trovo senza identità, ma in certi casi è comoda. Della tecnologia mi piace il fatto che possa rendere la vita più comoda. Peccato però che le cose più innovative che già aiuterebbero la vita umana le faranno uscire solo quando avranno esaurito le vecchie scorte. Molte cose davvero utili, ecologiche biologiche, che immaginiamo e creiamo con la mente, che ci sono proposte subdolamente dai films di fantascienza esistono già, ma con la scusa che l’umanità ancora non è pronta, col cavolo che le mettono in commercio alla portata di tutti. E’ tutta una questione di business. E mi riferisco non solo alla tecnologia in senso stretto. Anche alla scienza, alla medicina e a altri settori. In genere le guerre servono a collaudare scoperte e invenzioni dell’ultima ora. Questo è noto.


Chi muore prima è crepato da un pezzo.- titolo di una pellicola bavarese ( wer fruher stirbt ist schon laenger tot)

Il lavoro crea dipendenza: non cominciare. By ???

Se devo andare dove piove merda, voglio prima sapere come tira il vento. Robert Redford in Spy Games.


La memoria è il cane più stupido che esista: le lanci un bastoncino e ti riporta indietro di tutto. Ray Loriga.


Ven 13 -09 -06

Sofia m.c.